Per raccontare la storia di una città bisogna viverci?
Parliamo ancora di travel podcast e di racconto del passato delle città con Wilma Viganò (A spasso con Wilma) e Laura Fusca e Caterina De Vivo (Taxi). Protagoniste sono Milano e Napoli
Per la newsletter di dicembre ho deciso di raddoppiare gli sforzi e di proporti “due interviste al prezzo di una”. Questo mi ha fatto un po’ rallentare nella fase di scrittura e di montaggio della puntata ma credo - spero! - ne sia valsa la pena.
Nel numero precedente di questo piccolo spazio, in cui ragioniamo insieme sulle serie audio che raccontano il passato, ti avevo promesso che avrei continuato a esplorare la categoria dei travel podcast, perché quello del viaggio è un ottimo pretesto per parlare di monumenti antichi e personaggi storici. Be’, l’ho indagata così tanto che sarò costretta a dedicare al tema anche il prossimo numero! Ma non credo ti annoierai, perché i punti di vista sono davvero originali e interessanti.
Questa volta ho scelto di indagare i podcast che propongono percorsi urbani, raccontati da chi vive la città da molto tempo o addirittura da sempre. Mi sono domandata, e ho domandato alle mie ospiti che conoscerai a breve, se per rendere davvero giustizia a un luogo e trasmettere la potenza delle sue storie lo si debba conoscere “da dentro”. Non è una domanda banale, se ci pensi. Qualunque sia la nostra risposta - la mia, la tua, quella delle intervistate - tradisce un punto di vista ben preciso sulla narrazione del passato. Esiste un punto di vista “giusto” (o “più giusto” di un altro) quando si racconta una città? Qual è il valore aggiunto del racconto di un abitante?
Protagoniste sono tre donne, autrici di due podcast che narrano i monumenti, le strade e gli umori di città per certi versi davvero agli antipodi, ovvero Milano e Napoli. Eppure, nonostante le differenze tra le due città e nonostante siano molto diverse anche le premesse e gli intenti dei loro racconti, i loro sguardi mi sono sembrati davvero molto, molto simili.
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Un caffè con Wilma Viganò
La prima che ho intervistato è stata Wilma Viganò, autrice di “A spasso con Wilma”, podcast che propone percorsi milanesi inconsueti. Viene prodotto da Radio Tomoko, una web radio nata nel 2019 con l’intento di condividere contenuti culturali di vario tipo narrati da una pluralità di voci. Visto che entrambe siamo nate e cresciute in questa meravigliosa e contraddittoria città, ho chiesto all’autrice di incontrarci per un caffè da Eataly Smeraldo e di chiacchierare “dal vivo” della sua esperienza.
Viganò non è una storica o un’archeologa, ma viene dal mondo del marketing e della comunicazione. E come mi racconta, arriva al podcast di viaggio quasi per caso, senza uno specifico intento divulgativo o educativo. “Ho lavorato tutta la vita con la più grande agenzia pubblicitaria al mondo e quando mi sono ritrovata a Milano con meno cose da fare, ho deciso di cominciare a guardarmi attorno. Lo stimolo mi è arrivato da un da un foglio pubblicato dal Comune di Milano per Expo 2015, che suggeriva ai turisti le venti chiese interessanti da visitare nel centro della città. Ho cominciato quindi a visitarle anch’io e a mettere nero su bianco quello che imparavo. Ho iniziato così a scrivere una newsletter per gli amici: la reazione è stata talmente positiva che mi hanno spinta a esplorare nuovi linguaggi, prima quello dei social e poi, grazie a mia nuora che è giornalista radiofonica, quello dei podcast”.
Viganò racconta i luoghi in prima persona. Il suo è lo sguardo di una donna curiosa che cammina per le strade della propria città e che va a caccia delle storie che si celano dietro ogni angolo di ogni edificio, antico o moderno che sia. “Voglio sempre scoprire e raccontare qualcosa di nuovo e di diverso. Soprattutto, mi piace molto la periferia, anzi, preferisco chiamarli ‘quartieri’, che rappresentano tante piccole città che vivono dentro la città più grande. Il mio obiettivo è proporre passeggiate che non si trovano sulle solite guide dedicate a Milano”.
Un aspetto secondo me interessantissimo del podcast di Wilma Viganò è l’idea di sostenibilità che sta alla base. Il claim, infatti, è itinerari milanesi a km zero. “Sono una che aveva due macchine adesso non ne ha nessuna. Mi muovo a Milano coi mezzi. Il turismo a chilometro zero si può fare. E noi a Milano siamo particolarmente fortunati perché c'è un universo da scoprire tra gli strati di questa città, che è antichissima!”
Per raccontarla, però, per Wilma non si può che essere milanesi DOC. “Secondo me, più che vivere in una città, bisogna addirittura esserci nati per poter trasmettere tutto, non solo il racconto del passato, ma tutta la cultura del posto, che passa anche per la parola in dialetto e per le piccole esperienze quotidiane. Secondo me, è quello che fa la differenza”.
Ascolta il podcast per scoprire il segreto che mi ha raccontato Wilma Viganò
In Taxi con Caterina De Vivo e Laura Fusca
Non è molto diverso il punto di vista di Caterina De Vivo archeologa esperta di patrimonio e turismo culturale e Laura Fusca, esperta di comunicazione culturale e interculturale. Le due sono autrici, insieme a Francesca Amirante e Maia Confalone di Taxi, storie per le vie di Napoli. Si tratta di un podcast realizzato da Accogliere Ad Arte, un'iniziativa nata in seno all'associazione culturale Progetto museo e promossa da diverse istituzioni partenopee con l’obiettivo di migliorare l'offerta culturale cittadina, trasformando soprattutto le categorie professionali che lavorano a stretto contatto con i turisti - come albergatori, tassisti, ristoratori, vigili urbani - nei più appassionati portavoce delle bellezze del patrimonio storico, artistico e archeologico partenopeo. Dal 2017, l’iniziativa ha formato circa 3500 persone grazie a 500 visite guidate.
“A un certo punto, abbiamo sentito la necessità di arricchire il percorso proposto a queste categorie professionali: accanto alle visite guidate, abbiamo quindi deciso di utilizzare anche il podcast per formare e coinvolgere le persone”, mi racconta Fusca. “Anche perché questo medium è fruibile in ogni momento. Abbiamo per esempio immaginato che potesse essere ascoltato dai tassisti nei momenti di pausa, al parcheggio, nel tempo libero. Poi ci siamo accorte che poteva essere uno strumento utile non solo per i cittadini che partecipano al progetto, ma anche per i turisti”.
Lo scopo del progetto, dunque, era inizialmente educativo/formativo. La tipologia è quella del podcast narrativo, e per la precisione della fiction. Taxi, infatti, è un dialogo appassionato e divertente tra un tassista di mezza età, Ciro, e una cliente abituale, Sara, restauratrice, interpretati rispettivamente da Giancarlo Cosentino e Irene Grasso.
“Abbiamo avuto dei buonissimi riscontri da parte delle persone con cui lavoriamo. I tassisti, per esempio, si sono molto immedesimati e si sono sentiti rappresentati dalla narrazione. Il prodotto però è piaciuto anche ai turisti. E la piattaforma Loquis ci ha persino chiesto di condividere gli episodi”. Le puntate, per ora, sono solo tre perché - mi ha spiegato Laura - la lavorazione è piuttosto complessa.
A scegliere i luoghi da raccontare sono state Amirante, Confalone e De Vivo. Quest’ultima mi racconta di aver cercato di mantenere un equilibrio tra luoghi più noti e più conosciuti e le storie meno note della città. “Il nostro target di pubblico inizialmente era sempre quello delle categorie professionali a cui si rivolgeva Accogliere Ad Arte. Quando abbiamo dovuto raccontare Piazza del Plebiscito, sicuramente uno dei luoghi più iconici di Napoli, abbiamo cercato di soffermarci su aspetti meno conosciuti, come ad esempio la storia delle due statue di Carlo e Ferdinando di Borbone. Poi abbiamo volutamente inserito punti di interesse poco noti anche per i napoletani, come Santo Strato, insieme a posti che tutti i napoletani conoscono, come ad esempio il quartiere del Vomero, che però magari non è percepito come un luogo ricco di storia. Infine, ci siamo fatte guidare dai temi: ogni puntata ne ha uno diverso.”
“Scrivere è stato difficile”, continua Fusca. “Taxi è una composizione di sguardi e di diverse professionalità che hanno lavorato insieme. Dopo aver selezionato i percorsi, c'è stata la parte di racconto, affidata a narratori di professione che hanno reso il prodotto accattivante. La scelta narrativa del tassista e della restauratrice ci ha anche permesso di tenere insieme due registri: abbiamo sì approfondito i contenuti, mantenendo però anche quella conoscenza profonda della vità quotidiana della città che è propria solo di chi ci vive”.
De Vivo conferma. “Secondo me non è necessario essere nati o vivere proprio in pianta stabile in una città, per poterla raccontare. Ma, sicuramente, il fatto di trascorrervi almeno un periodo permette di guardare dall'interno non solo i luoghi, ma anche le persone. Soprattutto quando si parla di posti famosi, si corre sempre il rischio di cadere nello stereotipo. Se ci si dà il tempo di osservare le cose dall'interno, si riesce a sviluppare anche la sensibilità che permette di capire quando lo stereotipo dà fastidio, quello che lascia ‘il nervo scoperto’. Il valore aggiunto del racconto ‘da dentro’ è quello di non avere solo la percezione superficiale, ma di capire anche la relazione tra luoghi e persone”.
Ascolta il podcast per scoprire il segreto di Laura Fusca e Caterina De Vivo
Un regalo per Natale
Questo mese non posso che consigliarti un libro. Si tratta dell’ultima fatica di Marco Cappelli, autore dei podcast Storia d’Italia e Le guerre Incivili e scrittore prolifico, che fu tra l’altro ospite del primo numero di questa newsletter mesi fa.
Il suo ultimo lavoro letterario, uscito in tutte le librerie lo scorso 18 novembre, si intitola Il miglior nemico di Roma. Il testo, pubblicato da Solferino, è dedicato alla storia dei Goti, raccontati non - come si fa di solito - dal punto di vista dei romani, ma dallo stesso punto di vista dei cosiddetti barbari. Cosa aspettarti: lo stile di Cappelli, naturalmente, sempre molto chiaro e ricco di metafore “pop”.
Siccome Marco è un amico, sono riuscita a sentirlo al volo per regalarti, in vista del Natale, un suo contributo audio esclusivo. Gli ho domandato quale fosse il personaggio che si è divertito di più a raccontare e perché. Ecco qui la sua risposta.
Consiglio del mese
Se Taxi e A spasso con Wilma non ti bastano, ti segnalo anche Dentro alla storia, un podcast di storia che ho scoperto da poco, ma che in realtà è nato nel 2021 da un’idea di Ermanno “Scrip” Ferretti. Come Storia d’Italia, anche questo podcast è narrato secondo una scansione cronologica. Didascalico - ma piacevole - è ottimo per gli studenti intenti a ripassare la lezione del giorno dopo!