Micro racconti di viaggi, luoghi e monumenti: parliamo di Loquis e del micro-podcasting
Oggi parliamo dei micro racconti geolocalizzati di Loquis con Marina Lo Blundo, archeoblogger e creatrice del canale podcast dedicato all’archeologia “Generazione di archeologi”
Il primo canale di micro-podcasting per l’archeologia: Generazione di archeologi di Marina Lo Blundo
Marina Lo Blundo, funzionaria archeologa presso il Parco Archeologico di Ostia antica e divulgatrice del passato. Oggi, anche con i podcast
Cos’è il micro-podcasting?
Tra i podcast sul passato secondo me più interessanti, c’è una macro categoria che finora non ho preso in considerazione: quella dei travel podcast. Le narrazioni di viaggio sono il contesto perfetto per raccontare storie, curiosità, informazioni legate a monumenti, personaggi, intere città. E poiché gli esempi in cui mi sono imbattuta sono vari e con tagli differenti, ho deciso di dedicare al tema un paio di newsletter.
Oggi in particolare ti parlo di Loquis - il mondo ti parla, una piattaforma attiva ormai da qualche anno, fruibile sia da desktop, sia soprattutto da app per smartphone, che ha come obiettivo quello di aiutare turisti, viaggiatori e semplici curiosi a orientarsi non solo tra le strade, ma anche tra le infinite storie delle città italiane.
Funziona sfruttando Google Maps, quindi nella app compaiono una mappa e una barra di ricerca. Se attivi la geolocalizzazione, ti vengono segnalati i loquis, ovvero i brevi audio generalmente non più lunghi di due minuti, dedicati ai monumenti più vicini a te. Se invece preferisci spaziare, puoi digitare il nome di una località per sapere se esiste un micro podcast dedicato al monumento o alla città che ti interessa, e ascoltarlo. La particolarità è che tutti i contenuti sono generati dagli utenti, perciò chiunque voglia può registrarsi, creare un canale tematico e pubblicare audio brevi dedicati ai luoghi che più ama.
Un’immagine della mappa di Loquis con i punti di interesse
Il risultato è una specie di audioguida tascabile sempre sul tuo cellulare. Ad essere sinceri, però, il concept non è proprio del tutto nuovo. Risale infatti al 2011 il progetto izi.Travel - The storytelling platform, una piattaforma nata grazie a un team svizzero-olandese che dà la possibilità a musei e professionisti della cultura di creare audioguide e percorsi turistici, semplicemente registrandosi al sito. A differenza di Loquis, però, le narrazioni su izi.Travel sono molto più “canoniche”, didascaliche: da audioguida, appunto. Loquis, invece, aspira ad essere “qualcosa in più”: una micro narrazione sonora che non è solo descrittiva. Tra i loquis, ci sono anche storie, racconti, poesie. Per la sua promozione sono stati coinvolti attori noti, come Stefano Fresi o Luca e Paolo, per esempio. Inoltre, sulla piattaforma si trovano anche i primi esperimenti di micro-podcast e micro-branded podcast d’autore. Il taglio, insomma, è decisamente più narrativo e (vorrebbe essere) più innovativo.
Se non l’hai ancora fatto, partecipa alla ricerca dedicata alla narrazione dell’archeologia attraverso i podcast. Link qui:
Il primo canale di micro-podcasting per l’archeologia: Generazione di archeologi
In che modo l’esperienza di Loquis innova i travel podcast? Quale potrebbe essere il suo impatto, la sua reale utilità per la narrazione del passato? Perché i divulgatori dovrebbero usarlo? L’ho chiesto a Marina Lo Blundo, funzionaria archeologa presso il Parco Archeologico di Ostia antica e divulgatrice del passato davvero poliedrica. Partita come archeoblogger, negli anni esplora diverse tecniche e linguaggi. Oltre a dedicarsi alla scrittura di articoli e racconti, si specializza infatti anche nella comunicazione social, collaborando tra l’altro alla redazione del volume Archeosocial curato da Antonia Falcone e Astrid D’Eredità (da poco disponibile in una nuova edizione rivisitata). Oggi, Marina è alle prese con il suo nuovo progetto: il canale di micro-podcasting per l’archeologia che prende il nome dal suo blog: Generazione di Archeologi.
“Diciamo che volevo esplorare nuove possibilità e nuove forme di comunicazione dell'archeologia”, mi racconta quando le domando come sia approdata al podcasting. “È stato un percorso molto lento: ho scoperto i podcast durante il lockdown, quando gli altri li avevano già scoperti. Nel 2021, poi, grazie al Master Esperto in comunicazione storica che ho seguito, ho iniziato anche a studiare questo strumento per applicarlo all’archeologia. Volevo mettermi alla prova. Un conto è essere blogger e quindi scrivere articoli; un altro è scrivere un testo che deve essere letto a voce e ascoltato, è difficilissimo”.
Il suo rapporto con Loquis inizia quasi per caso: uno degli amministratori della piattaforma la nota per una delle sue tante attività di divulgazione (ovvero il canale Telegram) e le propone di ‘colmare un vuoto’ con un canale speciale dedicato all’archeologia. Il primo della piattaforma. Il formato che le viene richiesto non è quello standard, ma quello dei long form, ovvero podcast di circa cinque minuti. Un formato lunghissimo per Loquis, che per le normali piattaforme di podcasting è praticamente l’equivalente delle ‘pillole’. “Si tratta di audio sola voce senza montaggio con base musicale. Di base, il loquis è una chiacchierata, un momento in cui parlo e accompagno l’ascoltatore alla scoperta di un luogo”, continua Lo Blundo.
Comunque, bisogna dire che Marina non è nuova alla divulgazione del passato attraverso il racconto dei luoghi. Oltre a essere un’archeoblogger è infatti anche travel blogger, con un blog che si intitola Maraina in viaggio, dove racconta storie di monumenti e percorsi (sostenibili!) poco battuti.
Uno strumento di pianificazione
Le chiedo se pensa che possa essere uno strumento buono anche per musei e parchi archeologici che vogliono promuoversi all’interno dei circuiti turistici. “Sì, soprattutto se parliamo di parchi grandi, con tanti punti di interesse. In realtà, può andare bene anche per i musei stessi, che potrebbero raccontare una serie di opere importanti, geolocalizzando sempre il museo. E poi”, aggiunge, “può servire come strumento di pianificazione turistica. Grazie alla geolocalizzazione, una persona che pianifica un viaggio può ascoltare il racconto dedicato a luoghi e monumenti e decidere se effettivamente abbia voglia di programmare una visita, oppure no”.
“Uno dei limiti di Loquis, a mio avviso, è che i contenuti sono tutti generati dagli utenti e quindi ci si trova un po’ di tutto,” continua Lo Blundo. “È possibile trovare testi fatti bene, interessanti, studiati e documentati, oppure si può anche trovare il racconto di chi non studia e non si documenta. Un controllo da parte degli amministratori c’è, ma non è spesso sufficiente per verificare la fondatezza delle informazioni. Un altro limite è il fatto che, se io creatrice del contenuto non ho modo o voglia di registrare, posso immettere il testo sulla piattaforma e lasciare che venga letto da un sintetizzatore vocale. Questo secondo me appiattisce la lettura e anche il risultato.”
Secondo Marina, la ‘ricetta’ affinché il micro-podcasting funzioni davvero e rappresenti un'innovazione utile per le istituzioni, è che siano i musei stessi a curare i propri canali e a prendere in mano le redini della questione. “Non si può pensare di affidare la cosa all’iniziativa degli utenti: se si vuole suscitare davvero interesse, devono essere gli stessi musei a creare i propri canali. Devono pensare a Loquis come a uno dei tanti strumenti che può essere sfruttato per promuoversi presso i visitatori”.
Anche a Marina Lo Blundo ho chiesto di raccontarmi un segreto sul suo rapporto col podcasting. Come sempre, puoi scoprirlo qui, nel podcast dedicato a questo numero della newsletter.
Da ascoltare
Milano Serravalle - In viaggio con la storia
Prima ti parlavo di micro branded podcast. Un esperimento davvero interessantissimo, ben sonorizzato e molto, molto ben documentato è Milano Serravalle - In viaggio con la storia. Si tratta di una trentina di loquis d’autore, scritti e narrati da Marco Cappelli per Milano Serravalle - Milano Tangenziali, ovvero la società che ha in concessione la gestione della A7 che da Milano arriva appunto a Serravalle Scrivia.
Dagli antichi Liguri, ai Longobardi, ai Visconti, agli Spagnoli: i racconti riguardano un arco temporale amplissimo. Protagonisti sono i luoghi toccati dall’autostrada, che diventa così un vero e proprio raccordo tra le storie. Bella l’idea di fondo, piacevolissime le narrazioni.
Wonders - Scopri l'Italia delle meraviglie
Concept praticamente identico è quello di Wonders - Scopri l'Italia delle meraviglie. Anche questo è un branded podcast, speakerato dagli attori comici Luca e Paolo per Autostrade per l'Italia. Obiettivo: offrire una veloce panoramica di alcune eccellenze culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche italiane.
Le poche info storiche sono "condite" da una sonorizzazione piacevole e dalla divertente interpretazione dei due attori.
Racconti Dall'Antichità
Last but not least, ti suggerisco Racconti dall'antichità, un canale interamente dedicato a luoghi di Roma connessi con personaggi, curiosità e vicende della Roma antica. Gli autori sono Davide Mazza e Stefania Ramires, che hanno tra l'altro dedicato a questo loro progetto una pagina Instagram seguitissima.
I loquis da loro realizzati sono dei long form leggermente più lunghi dello standard (attorno ai 4 minuti) e sono in realtà disponibili anche su tutte le principali piattaforme di podcasting. Su Spotify si trovano anche alcuni episodi lunghi, di una quindicina di minuti (ti lascio il riferimento qui).
La sonorizzazione non è sempre eccelsa, però i contenuti, ben documentati, sono narrati in maniera semplice e colloquiale e "avvicinano" l'ascoltatore. Per me, è decisamente sì.